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Roma, maxi tavolo Ilva. Di Maio: “Criticità restano, controvertice a Taranto”

ROMA – Il maxi tavolo con 62 invitati a Roma, il controvertice di Comuni e Provincia a Taranto. L’Ilva agita gli animi e si è ad un passo dallo strappo definitivo.

Al ministero dello Sviluppo Economico non si sono presentati i quattro sindaci di Taranto, Statte, Montemesola e Massafra né il presidente della Provincia ionica. Chi non viene si assumerà le sue responsabilità, aveva detto il vicepremier Di Maio in sostanza. Per lui, come confermato in conferenza stampa al termine del tavolo, le criticità della procedura di vendita del siderurgico restano.

Il governo, dice Di Maio, “non ha fretta di assegnare l’Ilva al primo compratore che passa”.  Il vertice al Mise ha visto la presentazione delle proposte aggiuntive di Arcelor Mittal, nella sua proposta aggiuntiva, il colosso ha previsto di raggiungere, entro il 2023, una riduzione delle emissioni di CO2 , l’azzeramento delle polveri al 2020 con 18 mesi in anticipo , l’anticipazione della fine dei lavori per la copertura dei parchi delle materie prime (da realizzare entro giugno 2020 per il carbone e gennaio 2020 per il minerale ferroso), indicando l’obiettivo di supporto alla crescita e al benessere delle comunita locali.

Al tavolo ha presenziato il governatore Michele Emiliano, la cui posizione si è ormai staccata da quella di Melucci. Sulla sua assenza, Emiliano ha detto: “Lo sostituiremo in qualche maniera perché la comunità tarantina è presente con i cittadini, il sindaco viene sostituito dai cittadini, è semplicissimo. Quando uno non va ad una riunione il vuoto viene riempito dal pieno”.

Nelle stesse ore nel capoluogo ionico, la contro-conferenza stampa dei sindaci, compatti assieme a Provincia e Confindustria locale.

“Spero che si faccia in fretta e spero che ci sia una prova di chiarezza oggi dal tavolo di Roma. Perché, diversamente, saremo in trincea per tutelare gli interessi della nostra comunità”. Lo ha detto il sindaco Melucci. “Noi – ha precisato Melucci – siamo ancora qui e siamo qui a disposizione dell’azienda, dei commissari, del governo”. “Abbiamo dato, anche nell’ultimo mese – ha aggiunto il primo cittadino – molta collaborazione, consapevoli delle difficoltà del dossier e dell’assetto di governo, ma non abbiamo avuto mai risposte”.

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