MELENDUGNO- Il Ministero dell’Ambiente “manterrà alto il livello di attenzione su questa complessa vicenda”, cioè su Tap, ma intanto mette in cassaforte l’intera procedura e tra le righe dice in sostanza che i margini di manovra sono nulli. È quanto emerge dalla risposta all’interrogazione presentata dalla parlamentare di Leu Rossella Muroni in merito alle problematiche connesse alla realizzazione del gasdotto.
Nessun accenno alla revisione del progetto, come pure lo stesso ministro Sergio Costa aveva fatto appena insediatosi, nel mese di giugno.
Nella risposta si parte dall’inizio: nel procedimento di Via sono stati presi in considerazione gli approdi alternativi a Melendugno, ma San Foca è sempre risultato il più idoneo. Per la salvaguardia ambientale sono state previste diverse prescrizioni, tanto che alla fine Tap ha dovuto spostare il punto di uscita del microtunnel sul fondale per salvaguardare meglio le praterie di Posidonia e Cymodocea nodosa. Nulla da osservare, poi, per il Ministero, in merito all’espianto di ulivi, risultando osservate le prescrizioni. E si ricorda, infine, che i tribunali amministrativi hanno dato per la gran parte ragione a Tap.
Insomma, di spiragli se ne intravedono ben pochi, a maggior ragione dopo le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in Azerbaijan, ha detto che Tap sarà portato a termine. È ciò che scatena il fuoco incrociato sulle promesse a 5 stelle non mantenute.
Adriana Poli Bortone si aspetta uno “scatto di dignità del ministro del Sud” Barbara Lezzi perché “Le parole di Mattarella mettono una pietra tombale sulle speranze di quanti avevano creduto alle promesse elettorali dei 5 stelle”. Dall’ufficio di presidenza nazionale di Forza Italia, Paolo Pagliaro scrive: “Quante volte abbiamo parlato in questi anni del festival dell’ipocrisia? Lo abbiamo detto che l’unica cosa da fare era combattere per cambiare il punto d’approdo, perché noi facciamo una politica seria e coscienziosa, e non come chi, la Lezzi e i Grillini, hanno gridato di fermare la TAP racimolando voti e ora lei, da Ministro del Sud, ha alzato le mani al cielo”. Sempre da Fi, Rocco Palese i salentini “su Tap sono stati presi in giro da tutti gli esponenti dei 5 Stelle che oggi dovrebbero tornare in Salento non solo per chiedere scusa ma anche per restituire i voti presi con l’inganno di solidarietà e promesse smentite un minuto dopo la chiusura delle urne”.
Sull’altro fronte, per il consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali Mino Borraccino il M5s è in confusione e deve “dimostrare la sua coerenza mantenendo fede alle promesse fatte in campagna elettorale”. Sonoro anche il presidente della Commissione bilancio Fabiano Amati, Pd: “Dopo aver venduto illusioni e lucrato voti – chiede – come giudicano l’orientamento del Governo giallo-verde i miei colleghi consiglieri a Cinque Stelle? Sono ancora dell’opinione che il governo extra lusso debba cancellare, senza se e ma, la Tap da Melendugno?” .