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Leggere per esistere: ad Andrano bibliotechine intitolate a intellettuali, esuli e migranti

ANDRANO- Le hanno costruite con grande cura, dipinte e installate nei vari angoli del paese. Una vicino al mare, lì da dove è venuto Kingsley, un ragazzo nigeriano che in Italia cercava una nuova vita, ma ha incontrato la leucemia e si è spento in una comunità che non era la sua ma che comunque gli ha voluto bene.

È intitolata anche a lui una delle sette casette-librerie civiche che costituiscono la nuova biblioteca diffusa di Andrano, create dagli operatori e beneficiari dello sprar Gus-Gruppo Umana Solidarietà e dai disabili seguiti da “L’Adelfia”. Dedicate anche ad un esule cubano, Alvar Gonzales Palacios, che da circa dieci anni dona libri ai cittadini del posto. E che venerdì pomeriggio era lì, nel castello di Andrano, per la giornata mondiale del rifugiato.

Le altre casette portano il nome degli intellettuali salentini Rina Durante, Maria Corti, Salvatore Toma, Girolamo Comi e Gino Pisanò. Per suo figlio Attilio una riflessione importante oggi quella sui migranti.

Contaminarsi, condividere, restare umani: in una comunità che dagli anni Ottanta accoglie una nutrita presenza di famiglie marocchine, la fine del Ramadan sa farsi festa anche per chi musulmano non è, nel venerdì dell’Iftar, con la rottura del digiuno e la distribuzione di datteri secchi e tè per tutti.

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