NARDO’- Tutti concordi nel riconoscere la necessità di un impianto di compostaggio per chiudere il ciclo dei rifiuti, ma per quello che dovrebbe sorgere a Nardò o Soleto, il secondo del Leccese dopo Cavallino, in molti si mettono di traverso, a cominciare da due consiglieri regionali salentini.
Per Sergio Blasi, Pd, è positiva la gestione pubblica degli impianti, ma sulla tecnica di compostaggio mette in guardia: “lo smaltimento non avverrà per mezzo di un processo aerobico bensì di digestione anaerobica. Questo – rimarca – è da evitare perché si producono gas combustibili (metano e altri gas) e un compost di pessima qualità se non addirittura un ulteriore rifiuto da smaltire in discarica”. Lo stesso Blasi ritiene più idoneo il sito di Soleto, non solo perché più centrale ma anche perché a Nardò il sito individuato si trova nella marina di Sant’Isidoro.
Contrario a quest’ultima ipotesi anche il capogruppo del M5S Cristian Casili. “La nuova struttura – spiega – dovrebbe ospitare un impianto anaerobico di 50-60mila tonnellate, circa le metà del fabbisogno della provincia di Lecce, identificato in 100-110mila tonnellate di umido. Sarebbe il caso di pensare a una collocazione differente”. Casili rilancia, poi, sulla tecnologia aerobica, meno inquinante, proponendo di ridurre la portata a 20mila tonnellate.