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Wi-fi, i medici scrivono al Comune di Lecce: “più cautela, rischi soprattutto per i bambini”

LECCE- Con una lettera piena zeppa di riferimenti scientifici, decine di medici, farmacisti e biologi chiedono all’amministrazione leccese molta più cautela nell’installazione delle antenne wi fi e nella diffusione della tecnologia 5G, lasciando libere, soprattutto, le aree frequentate da bambini, come scuole e parchi. Lo fanno perché i dubbi sull’impatto sanitario e ambientale ci sono e per quanto quasi tutti ad oggi trovino comodo navigare liberamente via internet, vanno bilanciati gli interessi in gioco, provando a limitare l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze.

La missiva, che nei prossimi giorni approderà a Palazzo Carafa e che viaggia già a tamburo battente tra i professionisti della sanità, parte dal presupposto che a Lecce, solo “nel corso dell’anno 2017 sono stati installati 49 nuovi impianti operanti alla frequenza di 5 GHz al fine di estendere la copertura della rete “Lecce Wireless”; tali impianti sono stati collocati sui tetti degli Istituti scolastici (ad eccezione di quelli dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri-Diaz”); il numero di hot spot distribuiti sul territorio comunale è triplicato (da 25 a 74), con conseguente incremento peggiorativo dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza”. Tra l’altro, solo tre giorni fa, la giunta comunale ha adottato il Protocollo d’intesa con Fastweb per l’ampliamento e la realizzazione di reti Wi-Fi sul territorio comunale, prevedendo l’installazione fino a 350 nuovi hotspot in tutta la città, prevalentemente nei quartieri più periferici, in aggiunta ai circa 100 già esistenti.

I medici firmatari chiedono di andarci cauti, almeno fino a quando “non saranno effettuati studi attendibili e indipendenti sull’impatto sanitario e ambientale”, succo tra l’altro della moratoria richiesta da oltre 180 ricercatori di 37 Paesi. Chiedono ancora di riservare spazi liberi soprattutto se destinati ai bambini (parchi pubblici, asili); a invitare i Dirigenti scolastici delle scuole ad utilizzare reti cablate per il collegamento a internet; a promuovere campagne d’informazione. “La rete 5G – argomentano – usa frequenze che vanno da 3,4 a 3,8 GHz, ma prevede anche l’impiego di frequenze superiori ai 6 GHz e, in un secondo momento, di onde millimetriche (oltre 30 GHz), mai utilizzate finora su larga scala. Studi sperimentali condotti su animali esposti a onde millimetriche hanno evidenziato alterazioni della frequenza e del ritmo cardiaco, alterazioni del sistema immunitario, aumento dell’antibiotico-resistenza, cataratta, effetti teratogeni, danni a carico della cromatina, alterazione dell’espressione genica”.

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