LECCE- Sull’obbligo di pesticidi è braccio di ferro. Ieri, l’annuncio dell’assessore regionale alle Politiche Agricole Leonardo Di Gioia, che ha detto che la Regione sta valutando assieme all’Avvocatura come inficiare le ordinanze dei sindaci che hanno vietato l’uso dei fitofarmaci imposti dal decreto Martina su Xylella. Oggi a ribattere è Pippi Mellone, sindaco di Nardò, colui che ha fatto da apripista firmando il primo atto: “Resisteremo in tutte le sedi – dice – a provvedimenti che consideriamo punitivi per i cittadini e per la loro salute, questo è certo. Non comprendo francamente la scelta dell’assessorato regionale se non in un’ottica squisitamente politica. E quindi di difesa di un decreto assurdo, che però porta la firma del segretario del Partito Democratico”.
Anche il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, ha adottato il 15 maggio l’ordinanza “a scopo cautelativo e in via precauzionale”, vietando “su tutto il territorio comunale l’uso in agricoltura di pesticidi e/o prodotti fitosanitari di potenziale pericolo, quali sostanze riconducibili ai neonicotinoidi (acetamiprid, imidaclopramid) ed erbicidi (glifosato)”.
Qui l’ordinanza del sindaco di Gallipoli: ordinanza gallipoli
A Trepuzzi, invece, nel Consiglio comunale di oggi sbarca una mozione con la quale si annuncia che non verrà adottata alcuna ordinanza e che non si parteciperà al ricorso al Tar, ma si impegna la giunta a promuovere presso i cittadini l’uso dell’olio d’arancio, sostanza utilizzata in agricoltura bio, e un eventuale gruppo di acquisto per provare ad abbattere i costi consistenti del prodotto.
