SPECCHIA- A causare la morte di Noemi una pressione toracica unita a colpi contundenti sulla parte cranica. Ad uccidere la 16enne di Specchia è stato, probabilmente il peso delle pietre tirate giù da un muretto a secco e messe una sopra l’altra sul corpo della ragazza tramortita da una serie di colpi in testa. Sono i particolari che emergono dalle 400 pagine della perizia medico legale depositata venerdì dal medico legale Roberto Vaglio, il frutto di tutti gli accertamenti eseguiti durante e dopo l’autopsia. La morte è avvenuta all’alba, circa 4 o 5 ore dopo l’ultimo pasto. Noemi è morta, quindi, quasi subito. Ora la parola passa ai consulenti delle parti che dovranno studiare l’esito dell’autopsia e valutare le conclusioni: da una parte il prof. Francesco Introna, medico legale, per conto della madre della vittima assistita dai legali Mario Blandolino e Giulia Bongiorno), ed Ermenegildo Colosimo, indicato invece dai legali di lucio, Luigi Rella e Paolo Pepe. Ma ancora non basta , perché ci sono altri risultati da attendere e altre risposte da dare: prima tra tutte se Lucio, abbia potuto fare tutto da solo: tramortire noemi e poi ricoprirne il corpo con delle pietre grosse e pesanti. Qualcuno lo ha aiutato? Chi c era con lui quella sera nelle campagne di Castrignano del Capo? Non è tutto chiaro come si pensava all’inizio quindi, con la confessione piena di Lucio. I legali della famiglia di noemi sono convinti che l’ex fidanzato della ragazza non sia l’unico responsabile. Per questo hanno chiesto e ottenuto dal giudice nuovi accertamenti: l’ esame informatico, sui cellulari e quello genetico: a livello molecolare sarà decisivo per verificare la presenza di tracce genetiche di qualcun’altro su vestiti, e le tracce di sangue trovate sulle pietre e sull’auto. I periti consegneranno le relazioni, salvo proroghe, entro 45 giorni dal conferimento dell’incarico avvenuto venerdì. Saranno depositate quindi entro la prima metà di aprile.
Noemi tramortita e sepolta viva: chi ha aiutato Lucio?
