CERANO – Hanno accostato il portavalori e, con i mezzi in corsa, hanno esploso colpi di fucile a canne mozze mirando alle ruote, ma rischiando anche di colpire una guardia giurata. Due mezzi, un’auto e un furgone di traverso sulla carreggiata, hanno bloccato la corsa del blindato. Sull’asfalto hanno lanciato chiodi a quattro punte, che hanno forato le gomme. Sembrava il piano perfetto, ma il commando armato è fuggito a mani vuote.
Terrore sulla superstrada Lecce-Brindisi, alle prime luci del mattino.
Nessun bottino e, soprattutto, nessun ferito nell’assalto al portavalori della Cospmopol, che era appena partito da Lecce. Tutto è successo tra le uscite di Cerano e Tuturano. I rapinatori erano almeno in quattro, ma c’erano dei complici ad aspettarli, disseminati nelle campagne ai margini della carreggiata. Le due guardie giurate a bordo sono state lucide, non sono mai uscite dall’abotacolo. E, quando i malviventi hanno provato ad aprire il portellone per prendere il denaro e non ci sono riusciti, hanno dovuto mollare il colpo e scappare a piedi in campagna per poi, a quanto pare, salire a bordo di un altro furgone che li aspettava. Avevano già seminato il panico lungo la statale 613, diverse auto che erano dietro al portavalori sono rimaste in panne con le gomme bucate dal tappeto di chiodi. E molti hanno visto il commando scappare.
Quello che ne è derivato è stata una coda chilometrica, un incolonnamento durato ore, mentre gli investigatori -i carabinieri della Compagnia di Brindisi, in primis, poi supportati dai colleghi di Lecce e dalla Polizia- raccoglievano prove e cercavano tracce dei rapinatori.
Quello che hanno in mano le forze dell’ordine sono i mezzi abbandonati sul posto: una Lancia Delta, una Passat, una Ford Focus, una Giulietta -questa lasciata sull’altro lato della carreggiata, nel senso opposto, oltre il guard rail-. Un altro elemento, stando ad alcune testimonianze, poi, è che almeno un paio edei componenti della banda aveva un accento straniero, forse dell’Est.
