LECCE- Sono oltre 10 mila gli imputati ai quali lo scorso anno è stato concordato un percorso di recupero, una seconda possibilità che consente, se portata a termine secondo quanto previsto, di cancellare il reato. I percorsi, nella maggior parte dei casi, sono personalizzati, e chiaramente dipendono dall’età del detenuto e dal tipo di reato commesso. L’unico obiettivo è quello di fare in modo che uomini e donne possano rendersi utili alla collettività. Tra le varie sedi processuali, spiccano i risultati ottenuti da Lecce, terza tra le città del Sud, dopo Napoli e Palermo, prima tra le pugliesi e decima in assoluto. Si tratta della nuova costruzione di un progetto di vita, una forma di recupero, un nuovo investimento per il futuro. Ovviamente, non ne possono usufruire il 100 per cento dei detenuti, nel caso dei maggiorenni, per esempio si può accedere al percorso solo se il reato commesso non prevede una pena superiore ai quattro anni, e se ne può usufruire solo una volta nella vita. Nel caso dei minorenni, invece nessun limite, né per ciò che riguarda il reato, né per le volte in cui si può richiedere di accedere al progetto