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Sarà un venerdì nero per gli acquisti: scioperano i dipendenti Coop e di diversi negozi

LECCE- Se avete intenzione di ridurvi all’ultimo per fare i regali di Natale, evitate venerdì 22 dicembre: è il giorno dello sciopero dei dipendenti di diverse catene commerciali. A incrociare le braccia per l’intero turno sono i lavoratori della Coop all’interno del centro Mongolfiera di Surbo e quelli delle aziende associate a Federdistribuzione, come Megamarket titolare dei Supermercati Dok e poi Conbipel, Zara, Coin, Piazza Italia, Metro, Decathlon.

Non è dato sapere quale sarà l’adesione allo sciopero nazionale indetto da Cgil, Cisl e Uil e probabilmente non si avrà una chiusura netta dei punti vendita, ma di certo disagi e lunghe file alle casse potranno registrarsi. “Mi auguro che i lavoratori abbiano la consapevolezza della necessità di incrociare le braccia, a fronte di un’ingiustizia molto forte – dice Mirko Moscaggiuri, sindacalista della Filcams -. Non a caso, infatti, lo sciopero viene fatto proprio il 22 dicembre”. Lo stop è per contestare la frammentazione contrattuale presente nel settore terziario, dove esistono almeno quattro contratti nazionali applicati in base alle sigle a cui aderiscono i datori di lavoro.

Il cortocircuito è nei fatti: per i negozi associati a Federdistribuzione, fuoriuscita da Confcommercio, i contratti sono fermi a quattro anni fa. Idem per la distribuzione cooperativa. La conseguenza è che i dipendenti i loro dipendenti hanno un danno retributivo e contributivo rispetto ai colleghi di altre catene commerciali. E un danno non da poco: in quattro anni, in media, un quarto livello ha incassato duemila euro in meno in busta paga.

Si chiede, dunque, un allineamento contrattuale. Nelle catene cooperative, poi, si combatte anche per altro: i datori, come Coop, vogliono introdurre modifiche peggiorative, come la riduzione del pagamento nei primi tre giorni di assenza per malattia; una proposta salariale di aumento di 40 euro da gennaio 2017 e 45 da gennaio 2018, pari a un terzo in meno rispetto alle condizioni di Confcommercio e ciò comporterebbe un salto di due anni di aumenti salariali; chiedono, inoltre, l’introduzione di deroghe automatiche al contratto nazionale, come in caso di crisi saltare la 14esima.

Il 22 mattina i lavoratori manifesteranno ai piedi della Prefettura di Lecce.

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