LECCE – Oltre 150 gli uomini delle forze di polizia in strada, un elicottero sulla testa e controlli serrati. Città off limits per il corteo contro il gasdotto che questo pomeriggio l’ha attraversata.
“Contro la repressione, contro Tap e tutte le grandi opere che si impongono sui cittadini, pe un sistema di sviluppo che veda gli stessi protagonisti, contro il malaffare e la corruzione che accompagnano un’opera inutile e pericolosa”, un migliaio (5mila secondo gli organizzatori) hanno sfilato per le vie della città, blindatissima.
Prima della partenza, i militari hanno sottoposto a controlli e portato in questura quattro manifestanti provenienti da fuori provincia (in tre giunti da Bologna ed uno da Roma). A due di loro è stato poi notificato un foglio di via con divieto di ritorno a Lecce e Melendugno. Ciò ha provocato qualche momento di tensione tra i manifestanti. Una bomba carta è esplosa nelle vicinanze del tribunale. Altri momenti di tensione in via Trinchese tra i manifestanti che raggiungevano Piazza Libertini ed alcuni passanti
Tanti i disagi, come ad esempio, la chiusura anticipata dello stand della Lilt allestito per la vendita delle stelle di Natale. In Piazza Sant’Oronzo, quando un gruppetto di manifestanti si è staccato dal corteo è salita la tensione con le forze di polizia.
Città paralizzata per circa quattro ore e mezzo, chiuse al traffico quasi tutte le strade che conducono al centro storico della città, la circolazione è ripresa pian piano dopo il passaggio del corteo. Da nord l’accessso difficilissimo ha creato lunghissime code.