LECCE – Il processo sul presunto abusivismo edilizio nella baia di Porto Miggiano si chiude con 6 condanne e 4 assoluzioni mentre per la baia è stato disposto il dissequestro.
“L’accusa principale –aveva precisato il Pm Elsa Valeria Mignone lo scorso 16 ottobre– è quella di deturpamento di bellezze naturali in nome di un disegno unico da parte dell’amministrazione comunale di Santa Cesarea: modificare il paesaggio in nome di uno sviluppo urbanistico a tutti i costi“.
Per il dirigente dei Lavori pubblici del Comune di Santa Cesarea Terme Salvatore Bleve, il direttore dei lavori Daniele Serio, i progettisti Antonio De Fazio e Francesco Leo la pena è di 10 mesi. 7 mesi invece per l’amministratore unico della ditta che ha eseguito i lavori Maria Grazia Doriana. Per tutti la pena è sospesa.
Ad essere assolti, invece, sono stati in 4: si tratta dell’architetto Giovanni Bosco, il progettista Mario Rotolo, il funzionario regionale Luigi Stanca e l’ex sindaco di Santa Cesarea Daniele Cretì.