FRIGOLE (LE) – Un centro di monitoraggio ambientale costituito da militari e componenti dell’Amministrazione comunale, la creazione di una duna artificiale per impedire che si inquini il mare e la rassicurazione che l’Esercito Italiano non utilizza Uranio impoverito.
I chiarimenti e la proposta di aprire le porte del Poligono di Torre Veneri a sorpresa viene dai Generali dell’Esercito Italiano nel corso del Consiglio comunale monotematico convocato per discutere del problema di inquinamento ambientale delle zone limitrofe a Torre Veneri, in particolare il mare di Frigole.
La questione, sollevata da Lecce Bene Comune, ha incrociato anche le inchieste della Procura sulla gestione illecita dei rifiuti.
E’ Carlo Salvemini a ribadire che l’inquinamento è palese. Nonostante non sia in discussione il rapporto fra la città e l’Esercito. Non è questa, incalza, la sede per stabilire se il Poligono ha ragion di esistere o meno, ma almeno si faccia qualcosa per bonificare la zona. Che non sia in discussione il rapporto con l’esercito lo ribadisce anche il primo cittadino.
Paolo Perrone sottolinea che il primo punto nell’agenda politica è proprio la salute del cittadino e la tutela ambientale.
Antonio Rotundo, Consigliere del PD, incalza: “Per colpa di tutti e di nessuno per 50 anni non è stata fatta alcuna bonifica”, mentre Loredana Capone ribadisce come non ci deva essere contrapposizione fra sviluppo e ambiente. Il caso Taranto è a pochi chilometri da Lecce.
Mentre è il Capogruppo di Io Sud, Ciccia Mariano ad attaccare il Centrosinistra: “Dopo tanto clamore mediatico, dopo aver scomodato lo Stato Maggiore dell’Esercito, il Centrosinistra è venuto in aula senza porre dei quesiti specifici. Anche questa volta – incalza – si perde l’occasione di utilizzare un linguaggio nuovo della politica che vede come sempre la Sinistra opposta alle forze armate, mentre il Centrodestra rispettoso e rassicurato da quanto detto”.