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Operatori psichiatrici in bilico, l’Asl: “stiamo ristabilendo la legalità”

LECCE-Un contratto in scadenza, il prossimo giugno, e la prospettiva , per 23 operatori dei Centri Diurni di Riabilitazione Psichiatrica distribuiti nel Salento di rimanere a casa.
La preoccupazione è tanta e gli operatori che da vent’anni si occupano di decine di pazienti psichiatrici dei centri diurni dell’asl e del dipartimento di salute mentale in questi giorni hanno fatto sentire la loro voce ed hanno incontrato, su sollecitazione di queste, anche le famiglie dei pazienti, preoccupate che il servizio offerto ai loro ragazzi, una riabilitazione attraverso attività artistiche e laboratori, possa cessare da un momento all’altro.

Cosa accade? che i loro contratti di collaborazione sono stati rinnovati per troppi anni ed ora questo non può più avvenire. Il servizio, in poche parole, sebbene imporantissimo per i pazienti, è stato garantito in maniera non legale. Ora però per l’asl di lecce è arrivato il momento di inquadrare l’attività prestata dai Centri diurni in una cornice di evidenza pubblica dell’affidamento del servizio.Lo prevede la normativa di settore ma, soprattutto, lo impone un preciso rilievo “di irregolarità” sollevato dagli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanze, proprio in relazione agli incarichi degli operatori. Infatti, il MEF ha contestato in modo particolare l’irregolarità di rinnovi e proroghe degli incarichi ad esperti esterni, la cui sussistenza temporanea è legata, in ogni caso, all’espletamento delle procedure di gara. Nei giorni scorsi l’appello delle operatrici ai nostri microfoni, ora la risposta della Asl che sottolinea, comunque, la ferma volontà di garantire la continuità assistenziale agli utenti che usufruiscono di un prezioso e qualificato servizio.

La strada è stata già tracciata , dicono dalla direzione Asl, nella riunione tenutasi nella Direzione Generale di ASL Lecce il 27 gennaio scorso, alla presenza dell’assessore regionale al Welfare Salvatore Negro ma anche di operatori, avvocati e sindacati. Il percorso è quello della procedura di evidenza pubblica e nelle more i contratti degli operatori sono stati prorogati sino a giugno. Insomma, per l’asl le agitazioni sono fuori luogo dal momento che la dirazione si sta attenendo agli accordi già presi , ma le preoccupazioni per gli operatori sono certamente legittime , perché la possibilità di essere mandati a casa dopo anni di servizio c’è

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