LECCE- Medici del 118 in stato di agitazione. A proclamarlo sono state le sigle sindacali Fimmg, Intesa sindacale e Uil, “a causa della grave carenza di medici del settore, un grido di allarme – hanno spiegato – più volte lanciato ma che a tutt’oggi è rimasto inascoltato. La rete di emergenza della provincia di Lecce sin dalla sua attivazione prevedeva l’utilizzo di 85 medici sui mezzi mobili (ambulanze ed automatiche) ma, soprattutto negli ultimi mesi, si è drasticamente ridotto a meno della metà. In tale contesto è impensabile continuare a sostenere la rete nel rispetto dei protocolli. Capita spesso di essere inviati, in codice rosso, su eventi a 30/40 km di distanza, non potendo pertanto rispettare i tempi previsti. Tale situazione, oltre ad un maggiore stress psico-fisico da aumentato carico di lavoro, costituisce spesso motivo di aggressione verbale, e talvolta fisica, da parte dell’utenza esasperata da lunghi tempi di soccorso. Più volte è stato richiesto alla direzione della Asl un incontro urgente al fine di ottimizzare il servizio con le unità mediche residue ma ad oggi mai soddisfatto, lasciando il servizio alla progressiva ed ineluttabile deriva. Con l’estate alle porte, se non si adotteranno i dovuti provvedimenti, le criticità emerse aumenteranno a dismisura. Basta pensare che le postazioni maggiormente interessate dalla presenza di turisti a fronte dei previsti 5 medici sono fortemente smedicalizzate: Copertino 0 medici, Nardò 2 medici, Gallipoli 3 medici, Otranto 1 medico”.
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