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Detenute “pizzicate” in scena: la danza salentina approda in carcere

LECCE-Si sono lasciate travolgere dal ritmo dei tamburelli, perchè pizzica significa anche rinascita, significa sentir pulsare nelle vene la voglia irrefrenabile di danzare al ritmo incessante della vita.

Ad andare in scena sono state loro: le detenute della casa circondariale di Lecce dai 25 ai 50 anni. Lo hanno fatto in occasione dello spettacolo conclusivo del corso di pizzica tenuto dal maestro Romolo Crudo insieme al tamburellista Stefano Ciurlia, organizzato da Claudia Cassar e Dorella Pelagalli, infermiere del Sert. A presentare l’evento dal titolo “la pizzica del borgo” è stata l’unità operativa “Assistenza Tossicodipendenti in carcere”. A presentarlo l’attrice e regista Rosaria Ricchiuto.

Protagonista la pizzica come terapia, per imparare a gestire le emozioni, superare le ansie, condividere. Un ritmo coinvolgente, impossibile resistere: tutto sta nel sincronizzare i battiti, nell’intesa di uno sguardo, di un passo, di una giravolta. Un ritmo universale che non conosce differenze: un animo che balla la pizzica non muore mai.

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