NARDO’- Domenica a Palazzo Personè la testimonianza di Ilaria Cucchi in una Nardò che ha accolto pubblicamente la battaglia di giustizia e verità sulla morte del fratello Stefano. Lo scorso 5 Ottobre nel comune neretino bandiera a mezz’asta, gesto simbolico di solidarietà disposto dal primo cittadino Pippi Mellone all’indomani del risultato della perizia che ha fatto definitivamente luce sulla morte di Stefano Cucchi.
Il decesso del 30enne risulta ad oggi riconducibile all’epilessia e non alle lesioni che gli sarebbero state procurate dai carabinieri la notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009, dopo il fermo per possesso di droga.
Il caso del giovane romano morto il 22 ottobre 2009, è stato associato a quello del neretino Gregorio Durante, deceduto nel carcere di Trani il 31 dicembre 2011. “Una battaglia che facciamo e che continueremo a fare anche per il nostro Gregorio– ha affermato il sindaco Mellone- un altro cittadino morto tra le mani dello Stato in circostanze non del tutto note”.
A distanza di 7 anni il racconto di Ilaria è ancora un pugno nello stomaco, lei che aspetta ancora di rivedere il fratello da un giorno all’altro varcare la soglia di casa, scoprire che si sia trattato solo di un brutto incubo. “L’amarezza per una morte, quella avvenuta in solitudine come l’ultimo degli ultimi -racconta- poi una consolazione, l’unica, quella che spinge la famiglia ad andare avanti nonostante tutto, nonostante il dolore: non sentirsi soli“.
Il pomeriggio si conclude con un tour nella masseria Boncuri, laddove la solidarietà ,sul fronte accoglienza in questo caso, ancora una volta ha trionfato. Un pomeriggio, dunque, all’insegna della giustizia in tutte le sue forme.
