MAGLIE/GALLIPOLI- Saliranno a 66 i posti letto per i malati terminali di cancro nel Leccese. L’accompagnamento nella fase finale della loro vita verrà fatto anche in due strutture ulteriori rispetto alle due già avviate. Due nuovi hospice, infatti, sono in programma a Maglie e a Gallipoli: il primo nell’ex ospedale Tamborrino, elemento chiave da aggiungere all’unità di degenza territoriale in cui quel vecchio nosocomio si sta trasformando; il secondo, invece, nella sede del distretto, nell’ex ospedale vicino al mare, nell’ala ristrutturata per la lungodegenza e mai aperta.
In entrambi i casi, si prevedono 12 posti letto per ciascuna struttura. Si aggiungono agli altri già attivati da tempo: ulteriori 12 a San Cesario di Lecce, unico hospice della Asl, e 30 a Tricase, presso la Casa di Betania della Pia Fondazione Panico.
Altri due tasselli, dunque, per rimpinguare la rete oncologica leccese. Fermo restando, però, che quella dell’hospice va – o andrebbe – considerata come ultima ratio, soluzione per i pazienti soli o che non sono dotati di una rete familiare tale da consentire lo svolgimento delle cure direttamente a casa. Anche sull’assistenza domiciliare ci sarà da lavorare, soluzione tra l’altro molto meno costosa. E la direzione generale di via Miglietta lo sa bene.
Gli hospice, si diceva, servono ad accompagnare i pazienti nella fase finale della loro vita, quando per loro non è più possibile prospettare alcuna guarigione o stabilizzazione della patologia. Sono malati che necessitano, però, di assistenza palliativa per lenire i dolori e di supporto, anche psicologico, grazie alla presenza costante di medici e personale infermieristico.
Ma non è, si diceva, né può essere l’alternativa alla propria casa, ambiente insostituibile per i pazienti in fase terminale, se hanno il sostegno familiare e operativo di cui avrebbero bisogno.
