LECCE- Sergio Blasi non sarà candidato a prescindere alle amministrative leccesi, perché si dichiara uomo di unità e, se il Pd sceglierà un candidato sindaco diverso, valuterà, dichiarandosi da sempre uomo di unità. Ma per l’ex segretario regionale dei democratici, l’immobilismo del Pd fa perdere pezzi. “Sembrano un partito dell’800 – sferza – ma senza la qualità dell’epoca. Stanno facendo l’errore del 2009 quando, in occasione delle elezioni provinciali, non vollero le primarie. Quando si escludono le persone, si va a sbattere”. Questo afferma Blasi, dopo l’uscita dal tavolo del centrosinistra prima di Foresio e poi del Patto per il Salento di Pendinelli.
“È assurdo leggere dei nomi e farli senza neanche informarli – aggiunge -. Sembra uno scherzo di carnevale, ma Stefano è disponibile o no? Quando lo dice? Vuole capire se il Senato ci sarà o meno?”.
“Io ho il mio progetto di città”, ribadisce. Ma alla domanda se sia stato mai chiamato dalla segreteria provinciale, a margine della sua autocandidatura alle primarie, risponde: “ma no, sono impegnati su altro e chiude con un ironico, ma li capisco….”.
Se il Pd dovesse decidere un candidato, Blasi valuterà. Così come fece nel 2009, perché si ritiene “uomo di unità”. Ed intanto, ad ora, la segreteria provinciale e quella cittadina rifiutano l’invito a confrontarsi in Tv con le forze del centrosinistra e con lo stesso Foresio.