LECCE- Ha più di 40 anni e pretende che a mantenerlo sia il padre pensionato e invalido al 100 per cento. Si rivolge al Tribunale di Lecce per – è proprio il caso di dirlo – chiedere grazia, ma ottiene giustizia: i bamboccioni, dice in sostanza il giudice, non hanno diritto al mantenimento se non dimostrano di voler cercare un’occupazione e migliorare la propria condizione personale. Si ribadisce, dunque, un principio già riportato in precedenti sentenze.
Il ricorso è stato notificato il 21 luglio scorso ed è giunto a decisione con ordinanza di cinque giorni dopo, resa ora nota dallo Sportello dei diritti di Lecce.
La pretesa del figlio si è scontrata anche con lo stato di salute dell’anziano genitore, difeso in giudizio dall’avvocato Francesco Toto e rimasto vittima, nel 2011, di un incidente con un cavallo imbizzarrito. Ripetutamente calpestato e schiacciato dall’animale, l’uomo da allora è completamente paralizzato e ha subito anche la perdita di un occhio.
Un dettaglio, evidentemente, per il figlio 40enne, che però è stato letteralmente bacchettato dal giudice Paolo Moroni, che ha respinto il ricorso.
Nella motivazione il magistrato parla chiaro: “la cessazione dell’obbligo di mantenimento dei figli maggiorenni non autosufficienti deve essere fondata su un accertamento di fatto che abbia riguardo all’età all’effettivo conseguimento di un livello di competenza professionale e tecnica, all’impegno rivolto verso la ricerca di un’occupazione lavorativa, nonchè in particolare, alla complessiva condotta personale tenuta da parte dell’avente diritto, dal momento del raggiungimento della maggiore età”.
“In ogni caso, le richieste dei figli maggiorenni devono essere compatibili con le condizioni fisiche ed economiche dei genitori“.
