LECCE- Il reparto è chiuso da circa un mese. Motivazione ufficiale: lavori di manutenzione, dall’installazione del montalettighe fino al rifacimento dei bagni. Ma i timori del possibile inizio di uno smantellamento vero e proprio fanno scatenare la bagarre. Succede a Galatina e la protagonista è l’Unità operativa complessa Malattie infettive dell’ospedale Santa Caterina Novella.
Una preoccupazione che, a detta dei vertici Asl, non ha fondamento: a settembre il reparto tornerà operativo. Anche il dirigente medico Paolo Tundo si è spinto a fare chiarezza su Facebook: “L’attuale chiusura è solo temporanea per favorire l’esecuzione di lavori sull’impianto idrico, necessari per la sicurezza degli operatori e degli utenti.
Il problema però è che a tutt’oggi non è dato sapere quando questi lavori inizieranno e soprattutto quanto dureranno e ciò genera ovviamente un’onda emotiva carica di confusione, allarmismo e protesta”.
Il punto è la prospettiva. “A settembre – rimarca lo stesso Tundo – con il piano di riordino ospedaliero, si deciderà il destino definitivo del nostro reparto.
Se si guardasse solo ai “numeri” non ci sarebbero dubbi: l’efficienza dimostrata nel corso degli anni ci mette ai primi posti di una lista virtuale di reparti virtuosi e dovrebbe quindi scongiurare ogni rischio di chiusura. Purtroppo però – ha aggiunto, scatenando non poche considerazioni – la nostra UOC andrà riconsiderata in progetto più grande di ridimensionamento dell’intero “S.Caterina Novella”, che dovrebbe essere declassato ad ospedale di 1 livello e che quindi non può prevedere specialità come malattie infettive”.
Il personale, sparso momentaneamente tra altri reparti, è in allarme. “Nessun motivo”, secondo la Asl. Ma il disegno del nuovo ospedale potrebbe rimescolare le carte. E sulla sorte del reparto basta un soffio per scatenare la tempesta.