LECCE- Saranno duecento, appartenenti a 16 cultivar diverse, i giovani ulivi che mercoledì mattina saranno piantati ad Acquarica del Capo: lì dove infuriano i disseccamenti di oliveti, Coldiretti prova a capire se ci sono varietà che sappiano essere più resistenti di altre agli attacchi del Co.di.ro, all’interno di un appezzamento di due ettari in cui sono presenti già piante secolari di Ogliarola infette da Xylella Fastidiosa.
Il campo sperimentale, all’interno dell’azienda agricola dei coniugi Francesca Martella e Francesco Gianfreda, è autorizzato dalla Regione Puglia ed è realizzato a seguito dell’accordo quadro sottoscritto con le istituzioni universitarie e di ricerca pugliesi. Il Consorzio Agrario di Lecce farà da sponsor.
Sotto la supervisione degli enti, dunque, si torna a mettere a dimora ulivi. Per l’occasione, non a caso, saranno ufficialmente consegnate le delibere dei Comuni salentini in merito alla richiesta di libertà di impianto delle specie ospiti di Xylella.
Intanto, la questione sarà inglobata nei tavoli in programma da settembre sul distretto turistico, così come suggerito dal prefetto Claudio Palomba nell’incontro avuto in giornata con Apol, Cia e Italia Nostra. A lui è stata avanzata la richiesta di farsi portavoce della problematica presso il governo nazionale, al fine di ottenere una legge speciale in materia.
Le tre realtà hanno inoltre incontrato il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, per chiedere che la proposta di ordine del giorno “Disastro xylella, prospettive oltre il danno” sia portata all’attenzione dell’Assemblea dei sindaci e del Consiglio provinciale. Impegno preso da Gabellone.
Si prova ad avere una strategia per il futuro. Quale, a quali costi ambientali ed economici, con quali prospettive saranno i punti su cui discutere a partire da settembre.