LECCE- “Ritardi, inadempienze e omissioni”. E ora degrado e abbandono. Questa la situazione della zona residenziale di Lecce denominata “COMPLESSO AGAVE”, su cui oggi accende un faro la decima Commissione Controllo di Palazzo Carafa. Il presidente Antonio Rotundo si chiede perché il Comune non abbia messo in mora il costruttore inadempiente. “La vicenda è segnata da ritardi e inadempienze che gli abitanti del quartiere stanno pagando sulla propria pelle per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione e del completamento dell’intero intervento edilizio. La vicenda è lunga e complessa -spiega Rotundo- basti pensare che il Consiglio Comunale ha deliberato l’approvazione del programma costruttivo per la realizzazione di 300 alloggi di edilizia residenziale pubblica nel novembre 1999 ed ancora oggi il programma non è ancora ultimato.
Le opere di urbanizzazione primaria e secondaria dovevano, per convenzione sottoscritta con il Comune, essere completate entro agosto 2015 ma così non è stato, mentre l’intero intervento costruttivo, che dovrebbe essere ultimato entro agosto 2016, è fermo ormai da tempo con l’intera area in stato di abbandono e degrado. Ma alle gravi inadempienze del privato ha corrisposto un atteggiamento del Comune di vera e propria latitanza -dice- al Comune spetta il dovere di vigilanza sul rispetto dei tempi ed il compito di sostituirsi al costruttore in caso di inadempienza. Stesso discorso vale per la manutenzione”. La commissione controllo ora si è aggiornata al prossimo mese. Entro trenta giorni gli uffici del settore urbanistica, d’intesa con quelli del settore traffico, dovranno presentare un’ipotesi di soluzione.
Intanto pare confermata l’nadempienza da parte del costruttore per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria e per la manutenzione. Ora si starebbe lavorando ad una nuova convenzione che assegnerebbe al Comune, e non più al privato, il compito di realizzare le opere, che resterebbero a carico del privato ma garantite con una nuova polizza fudeiussoria. “Se la questione non troverà entro quel termine una possibile via d’uscita che dia certezze agli abitanti del quartiere -dice Rotundo- proporrò di portare il problema in consiglio comunale”.