NARDO’- Era lo scorso 22 aprile, quando è venuta giù la ex falegnameria della vergogna, che nelle campagne di Nardò diventava alloggio precario per i migranti impegnati nella raccolta delle angurie.
La sua demolizione era stata annunciata ad ogni stagione. Diverse decine di persone da qualche settimana erano già lì, stando ai rapporti consegnati dai vigili urbani al Comune di Nardò. Decine di persone a cui ora va dato un riparo, che al momento ancora non c’è. Il vero nodo era capire cosa sarebbe successo da lì in poi. Ad oggi, nulla. Le piccole casette costruite nelle vicinanze che gli stessi migranti hanno costruito con i conci prelevati dalla ex falegnameria, così come aveva detto il sindaco Marcello Risi, non sono state demolite.
Questa, denunciata dalle foto dell’organizzazione no profit “diritti a sud” è la situazione a distanza di dieci giorni“. “In questi giorni abbiamo assistito da un lato alla totale assenza , indifferenza e incapacità di intraprendere azioni reali, utili ad alleviare lo stato di estremo disagio di questi lavoratori da parte dell’amministrazione comunale e di tutta la sfera istituzionale. Dall‘altro, la forza della dignità e della sopravvivenza messa in atto da questi “invisibili” che con grande spirito,rimboccandosi le maniche, hanno senza sosta provato a costruirsi un piccolo rifugio dove poter riparare.
Il maltempo di questi ultimi giorni, poi, ha aggravato notevolmente le loro condizioni di vita già precarie e frustrate. Le garanzie che ci erano state fornite di una rapida apertura di un centro d’accoglienza Cittadino sono state puntualmente disattese.