CronacaPolitica

Piano di riordino ospedaliero, Galatina diffida la Regione

GALATINA- I Comuni sui quali è piovuta la mazzata del piano di riordino ospedaliero attendono solo la pubblicazione della delibera regionale per poter procedere con i ricorsi al Tar. Galatina, però, nel frattempo avverte la Regione Puglia, formalizzando la diffida a procedere alla chiusura dei reparti destinati a traslocare altrove. L’atto è contenuto nella delibera di giunta del 26 febbraio scorso ed è stato notificato al presidente Michele Emiliano e ai capogruppo di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, “con riserva di ogni ulteriore iniziativa, ivi comprese le azioni giudiziarie che si renderanno necessarie”.

La motivazione riportata dal Comune di Galatina capovolge la lettura del DM 70/2015, che è tra i riferimenti normativi posti alla base proprio del piano di riordino.Tra i vari criteri di valutazione riportati in quel decreto, vi “è la necessità di una corretta articolazione dei presidi ospedalieri nella rete di Emergenza‐urgenza, in particolare peri Dipartimenti di Emergenza‐urgenza (DEA) di primo e di secondo livello che formano la “dorsale””. “Tale criterio – spiegano da Palazzo Orsini – allude, certamente, alla necessità di distribuire, secondo criteri di razionalità, le strutture ospedaliere sulla scorta di una direttrice che garantisca pari possibilità di accesso, il che pone l’Ospedale di Galatina in una situazione di privilegio imprescindibile, stante la sua centralità nel territorio leccese, sotto qualunque profilo si voglia elaborare tale “dorsale””.

Inoltre, il Santa Caterina Novella è ritenuto “incontestabilmente in regola con i criteri relativi ai posti letto”. Attualmente ne ha 251 e “come dichiarato dal Direttore Sanitario dell’Ospedale di Galatina con nota del 28.10.2015 rivolta alla Direzione Generale della ASL/ LE, lo stesso sarebbe strutturalmente idoneo ad accogliere fino a 420 posti letto. Ciò colloca il Presidio galatinese, dopo il “Vito Fazzi” di Lecce, come l’unica struttura adeguata a divenire, sin da subito, un Ospedale di I° Livello”.

Invece, è stato declassato, al pari di Copertino e Casarano, a nosocomio di base, con la previsione di quasi la metà dei posti letto attuali: 149, conservando solo i reparti base, rafforzando geriatria e lungodegenza, lasciando in piedi anche Pneumologia e e Nefrologia. “L’unico criterio oggettivo dal quale non si può prescindere – ha spiegato la giunta – è la localizzazione delle strutture ospedaliere. Ogni diversa valutazione risulterebbe strumentale a finalità diverse”.

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