CronacaEconomia

Aziende in crisi, crescono gli affari per gli istituti di riscossione

LECCE-  Mentre molti cittadini soffrono c’è chi della crisi ne approfitta per fare affari. Anzi, c’è chi si arricchisce proprio durante le fasi di recessione. Sono Gli istituti e gli intermediari finanziari che si accollano i crediti delle aziende ed avviano la campagna recupero.
Affari che crescono da quando i debitori hanno iniziato ad avere difficoltà nel pagamento delle fatture e le imprese non riescono a rientrare dei crediti. Si chiama factoring e chi ci guadagna sono soprattutto queste società i cui utili crescono vertiginosamente.

Attraverso il contratto di «factoring» l’azienda-cliente cede ad una società specializzata i propri crediti, sia quelli già maturati sia quelli futuri. Oltre alla riscossione, la società garantisce una serie di servizi, a cominciare dall’anticipazione di una somma rispetto alla data d’incasso. Nella sola provincia di Lecce, secondo uno studio recente, i crediti ammontano a 53 milioni di euro. Di questi sono a carico delle banche 37 milioni, mentre i restanti 16 sono a carico degli intermediari finanziari».

Per usufruire del factoring, si paga una commissione e, se si chiede un anticipo sulle somme da riscuotere, si devono corrispondere gli interessi che variano in base alle condizioni di mercato. I maggiori debitori? le pubbliche amministrazioni che negli ultimi anni hanno allungato moltissimo i tempi di pagamento. Pur di non dire addio per sempre all’«ossigeno» della liquidità, gli imprenditori hanno preferito rinunciare ad una parte del credito e pagare le società di riscossione. Negli ultimi mesi, i contratti sono «lievitati» .

Mentre prima l’insolvenza era fisiologica, e faceva parte del rischio che un banca deve assumersi, ora abbiamo superato i limiti, commenta Mauro Buscicchio, direttore generale della Banca Popolare Pugliese. Al momento, dice, il nostro istituto non si è mai affidato ad agenzie esterne per il recupero dei crediti, preferiamo che ogni procedura avvenga al nostro interno. È una forma diversa, che guarda al creditore come un cliente e stabilisce con lui un rapporto umano che certo le agenzie di riscossione non possono avere.

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