LECCE- Trasformare le marine dei leccesi in quelle anche dei turisti: è la chiave di volta per cambiare approccio, ma per farlo nel concreto serve mettere sullo stesso piano privato e pubblico, per non perdere le due occasioni alle porte: la realizzazione del nuovo Pug in via di definizione e i fondi per la programmazione 2014-2020. E’ il punto di partenza per il rilancio delle marine del capoluogo, non solo San Cataldo, ma anche Frigole, Torre Chianca, Spiaggiabella e Torre Rinalda.
L’analisi nella sintesi del faccia a faccia con gli imprenditori, in mattinata, nella sala consiliare di Palazzo Carafa. Si è all’anno zero, come riconosciuto anche dall’amministrazione comunale: “Finora – ha detto il vicesindaco Gaetano Messuti – gli interventi strutturali hanno riguardato l’85 per cento della rete idrica e fognante, il rifacimento delle strade”, ma per il salto di qualità si è consapevoli del fatto che serve altro, dall’anticipazione delle pulizie straordinarie alla concessione a privati di spazi comunali “per superare insieme i vincoli del Pptr”, fino all’apertura degli sportelli bancomat mancanti, con la disponibilità avanzata da un istituto di credito che ha chiesto comunque il supporto del Comune. Il rischio, però, è che tutto ciò si tramuti in interventi spot.
Dopo gli imprenditori, la prossima settimana toccherà agli attori civici, comitati , associazioni, pro loco. La programmazione ad ampio respiro appare essere irrinunciabile. Le proposte qualcuno le ha messe per iscritto e protocollate in mattinata, come FederBalneari: dall’infopoint presso il molo Adriano alla delocalizzazione lì di eventi sportivi e culturali, dai nuovi parcheggi all’adozione di aiuole e molto altro. Idee da raccordare e mettere a sistema, per evitare il buco nell’acqua.
