LECCE- A ricostruire la presunta anomalia è il Pd cittadino, nella conferenza stampa convocata in mattinata nella sede di via Milizia, a Lecce. Gli immobili acquisiti a titolo gratuito per “finalità sociali” dall’AGenzia territoriale del Demanio sono finiti nell’elenco di quelli da alienare. “La finalità sociale era quella di far cassa e non quella di recuperare quegli appartamenti per far fronte alla dilagante emergenza casa in città”, attaccano dal partito democratico. Tra l’altro, in alcuni casi, si tratta di appartamenti confiscati alla criminalità.
La gran parte di quegli immobili è collocata nel centro storico e “la loro vendita è fatta al di fuori del rispetto delle procedure richieste dalla legge”, insistono dal Pd. Il nodo sta nella non coincidenza tra la lista dei beni da dismettere, ratificata nel piano delle alienazioni varato dal Consiglio comunale il 20 luglio scorso, e l’elenco degli alloggi da vendere autorizzato invece dalla Regione il 19 novembre 2013 per complessivi 174 appartamenti sui 618 di cui Palazzo Carafa è proprietario.
“Era stabilito che il Comune semestralmente relazionasse sullo stato effettivo delle vendite e trasmettesse i programmi di reinvestimento dei proventi, ma ad oggi – continuano i consiglieri di opposizione – non è pervenuto alla Regione alcun riscontro da parte dell’amministrazione comunale, nonostante il sollecito con una nota del 16 settembre scorso”.