BARI – Olio di provenienza straniera spacciato per italiano. Scoperta maxi frode tra Brindisi e Bari. Con una tecnica innovativa del riconoscimento del Dna delle ‘cultivar di olivo’ presenti nell’olio (analisi molecolare), il Corpo forestale dello Stato, su delega della Dda di Bari, ha scoperto una maxifrode su 7.000 tonnellate di olio spacciato come ‘100% italiano’, ma in realtà ottenuto mediante la miscelazione di oli presumibilmente extravergini provenienti anche da Paesi extra Ue, tra cui Siria, Turchia, Marocco e Tunisia.
Sono sei gli indagati. “La Puglia si conferma crocevia di traffici e triangolazioni illeciti, di frodi commerciali a danno dell’olio extravergine…E’ importante cogliere le opportunità che vengono dall’utilizzo delle nuove tecnologiche per combattere le frodi che allontanano i consumatori italiani e sporcano l’immagine del made in Italy sui mercati internazionali”, afferma Coldiretti Puglia.
Plaude all’iniziativa della DDA di Bari e all’operato del nucleo antifrode del Corpo Forestale dello Stato, anche il presidente di Unaprol, David Granieri: “Con l’invasione storica di olio di oliva tunisino che ha visto aumentare del 734% le importazioni nel 2015 è necessario difendere dalle truffe il Made in Italy che quest’anno può contare su una produzione da record dal punto di vista qualitativo pari a circa 299 mila tonnellate in aumento rispetto ai risultati disastrosi dello scorso anno”.