Cronaca

Sigilli alla Sparkle: sequestrata l’azienda di radiofarmaci

CASARANO- Scattano i sigilli all’azienda di radiofarmaci Sparkle di Casarano. Un sequestro per equivalente, a garanzia del recupero dei contributi indebitamente percepiti. 3 milioni e 600 mila euro di fondi pubblici erogati dalla regione nel 2007. Al lavoro in queste ore i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Lecce Un’indagine lunga e complessa coordinata dal pm Carducci, che oggi arriva al suo esito dopo essere transitata anche nella procura di macerata, dove ha sede la società che ha recepito il finanziamento. Grazie ad una recente legge, le responsabilità penali degli indagati ricadono sulla società, e quindi sul bene immobile. Quando il denaro non viene trovato, si sequestra quello. In questo caso la struttura di contrada calò, succursale dell’azienda farmaceutica con sede nelle marche, che sembra non essere mai entrata a pieno regime per la produzione del FLUORODEOSSIGLUCOSIO, liquido di contrasto per gli esami PET per i tumori

Denunciati i 4 soci: Giancluca Valentini, amministratore delegato, Paola Panichelli, socia della Sparkle, Mauro Ballante della Icoc, Sergio Foresi, della prefabbricati Foresi e l’allora responsabile dello sportello delle attività produttive del Comune di Casarano Caterina Mastrogiovanni. Rispondono a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e nel caso del funzionario pubblico anche falso ideologico e abuso d’ufficio.

Le indagini hanno preso il via su delega della Corte di Conti regionale di Bari. Riguardano i finanziamenti concessi nell’ambito del Progetto Integrato Territoriale, il “PIT 9”. I fatti contestati hanno permesso ai finanzieri di applicare le norme sulla responsabilità delle società che si avvantaggiano dei reati commessi da amministratori e dirigenti apicali. Dalle indagini infatti sono emerse i responsabilità amministrative per aver omesso di adottare strumenti per prevenire il reato. Quello che viene contestato è l’artificio, attraverso un vorticoso giro di denaro su diversi conti correnti, messo su per ottenere un finanziamento di oltre 7 milioni di euro. Aumento fittizio del capitale sociale,creazione di un consorzio d’imprese ad hoc, e una serie di irregolarità anche nella realizzazione dello stabilimento, che avrebbe ottenuto grazie al funzionario, nel giro di soli 4 giorni, le autorizzazioni a costruire previste dal ministero dello Sviluppo Economico,i pareri dell’ASL e del Comando dei Vigili del Fuoco.

La società ha sede a macerata, e lo scopo è la produzione di FLUORODEOSSIGLUCOSIO, un medicinale destinato ad essere utilizzato come liquido di contrasto per gli esami radiologici (PET) di sospette malattie tumorali.

I fatti contestati hanno permesso ai finanzieri, guidati dal colonnello Bruno Salsano, di applicare le norme sulla responsabilità delle società che si avvantaggiano dei reati commessi da amministratori e dirigenti apicali. Dalle indagini infatti sono emerse i responsabilità amministrative per aver omesso di adottare strumenti per prevenire il reato.

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