LECCE- Se il numero degli agenti di Polizia Penitenziaria fosse stato maggiore, le scene da Far West avvenute oggi al terzo piano del Vito Fazzi di Lecce si sarebbero potute evitare? A tornare sul problema della carenza di personale è Vito Luigi POLETI Segretario Provinciale aggiunto dell’Uspp.
“L’evasione dell’ergastolano Fabio Perrone attesta –si legge nella nota – per l’ennesima volta le gravi condizioni in cui sono costretti ad operare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria…La carenza di personale ormai cronica porta a scorte inadeguate in relazione alla pericolosità del detenuto…”
Ammanettato e scortato da due agenti, il detenuto Perrone è stato accompagnato in ospedale per fare un’endoscopia. Appena gli hanno tolto le manette ha aggredito i due agenti di Polizia Penitenziaria, li ha disarmati, ha sparato, li ha feriti, è scappato continuando a sparare. Un uomo è stato colpito di striscio ad una gamba. Perrone ha poi puntato la pistola in faccia ad una donna e le ha rubato l’auto. Infine, prima di fuggire via ha travolto una guardia giurata. Minuti che sono sembrati un’eternità. La paura dei presenti, gli spari. Quanto accaduto al Fazzi è dell’incredibile. Ora è caccia all’uomo in ogni dove.
“Vicinanza ai colleghi feriti –dichiara ancora Poleti- alla guardia giurata e al paziente colpiti nel corso della fuga, nonché alla cittadina aggredita dall’ergastolano in fuga dal Fazzi”