LECCE- Mentre 130 lavoratori Alba Service sono costretti a starsene con le mani in mano, senza far nulla, la Provincia di Lecce affida all’esterno i lavori di manutenzione che spetterebbe loro fare, in base ad un vincolo esistente almeno per altri cinque anni.
Il tutto per un ammontare di oltre centomila euro, stando solo alle ultime determine dirigenziali ritrovate, che vanno dagli interventi nelle scuole fino, addirittura, alla sistemazione delle fioriere a Palazzo dei Celestini. E questo mentre il salvataggio dei dipendenti della partecipata della Provincia diventa sempre più disperato, anche perché è stato avviato avviato il procedimento per la messa in liquidazione della società. È il paradosso denunciato dai dipendenti e dai consiglieri di opposizione, nella conferenza stampa convocata in mattinata.
E’ stata depositata anche apposita interrogazione per chiedere per quale ragione, dopo quattro mesi, non sia stato ancora nominato il nuovo amministratore unico e per quali motivi i lavori di manutenzione degli edifici scolastici e altri immobili non vengano affidati alla partecipata. Da un lato, infatti, consentirebbero di risparmiare e, dall’altro, di attenuare la crisi di Alba Service, a cui, tra l’altro, da giugno è stata sospesa la gran parte dei servizi per mancanza di copertura finanziaria. È stato anche il nodo dell’incontro di giovedì tra sindacati e il presidente della Provincia Antonio Gabellone, che avrebbe promesso, nei limiti del possibile, una revoca di quegli appalti all’esterno.
Ora si attendono risposte. “Non conosciamo i bilanci dei Alba Service – dicono i consiglieri – e non è dato sapere se l’ultimo sia stato o meno approvato. L’impressione – aggiungono – è che, nonostante i mezzi ci siano, non si voglia salvare questa società”.
