Cronaca

Peacelink all’Ue: “Visiti anche gli ulivi curati, pandemia da Xylella è un equivoco”

LECCE- Lunedì, il Commissario Europeo alla salute Vytenis Andriukaitis sarà nel Salento e PeaceLink coglie l’occasione per chiedere alla Commissione Europea di “dedicare tutti i propri sforzi alla messa in campo di un poderoso progetto di ricerca che affianchi le sperimentazioni già esistenti” e di “sgomberare il campo da un errore di metodologia che è stato commesso dalla precedente amministrazione regionale e che avviene ancora a livello governativo”. La Ong chiede di porre fine a quello che definisce un “grosso equivoco, involontariamente sostenuto dalle Autorità Italiane, timorose forse di trovarsi davanti ad una pandemia”.

Per questo Peacelink scrive una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a cui chiede di farsi da tramite con il commissario europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare in merito a questioni specifiche.

“Abbiamo per primi messo in evidenza – spiega Antonia Battaglia, della Ong – come l’allarme Xylella fastidiosa nel Salento in realtà non fosse quella calamità naturale di dimensioni devastanti paventata dalle Autorità Italiane. Il fenomeno di disseccamento coinvolgeva certamente numerosi esemplari di ulivo, ma necessitava di un approccio scientifico molto più rigoroso e che si avvalesse di una pluralità di pareri scientifici esistenti, anche di quelli (non meno autorevoli) non in linea con la visione ufficiale che invece sosteneva il taglio quale unica soluzione. L’allerta partita dalle autorità italiane si è rivelata esagerata e non corrispondente alla realtà dei fatti sia per la diagnosi del fenomeno sia per la sua estensione. La Xylella è riscontrata in un irrisorio numero di piante (nell’1,8 per cento degli ulivi campionati) e non si è propagata oltre. Certamente le misure europee di allerta e di quarantena scattano anche in presenza di un solo caso di Xylella, ma è fondamentale per la Commissione Europea e per gli Stati Membri interessati accettare come il batterio non abbia causato nessuna strage di ulivi”.

Si chiede, dunque, al commissario di visitare gli ulivi curati, di rivedere con effetto immediato l’ultima decisione comunitaria e di modificare strategia, ritenendo, scrive infine Peacelink, che “il cambio di amministrazione alla Regione rappresenti la condizione ideale per un cambio di paradigma e di metodologia fondamentali”.

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