LECCE- Il web è andato su tutte le furie dopo il post pubblicato dal segretario di Rifondazione comunista di Rimini, Paolo Pantaleoni in cui scriveva: “Ma non è ora che impicchino i marò?”. Mondo politico e non hanno urlato allo scandalo e inondato la rete di commenti pieni zeppi della parola “Vergogna!”. La notizia è stata ripresa dal Resto del Carlino. Il post è stato poi rimosso dal titolare della pagina Facebook, il quale ha tentato di spiegare come le sue parole fossero solo ironiche ed ha invitato tutti a prendersi meno sul serio. “Si trattava di una battuta e mi scuso -ha scritto- Sono più gravi le affermazioni di Matteo Salvini che istigano all’odio razziale. Mi infastidisce questa retorica patriottarda che considera eroi due presunti assassini e offende le volontarie rapite in Siria”.
E chissà se si saranno sentiti “infastiditi” anche i due fucilieri di Marina del Battaglione San Marco pugliesi, il barese Salvatore Girone, che è in India e non può rimpatriare, e il tarantino Massimiliano Latorre, che è a casa, in Italia, grazie ad un permesso per malattia. Entrambi sono in attesa del processo per l’omicidio di due pescatori indiani, ai quali spararono in mare, al largo delle coste del Kerala, dov’erano imbarcati. I due pescatori furono scambiati dai militari italiani per pirati. Accadde il 19 febbraio del 2012. ad oggi il processo non si è ancora aperto. Le ultime notizie parlano della possibilità della celebrazione di un arbitrato internazionale, come chiesto richiesto dall’Italia. La pena di morte non sarebbe comunque applicabile. Nessuna impiccagione, dunque. Nel frattempo, un cappio mediatico si è stretto sul segretario di Rifondazione riminese. Sui social sono nati dei gruppi ad hoc contro l’ “infelice” post.