LECCE- Il giudice ha sentenziato: il ricorso dell’automobilista a cui non è mai stato notificato il verbale e al quale arriva la cartella di pagamento è da accogliere. In ballo ci sono migliaia di multe elevate dalla Polizia Municipale di Lecce a cui fanno riferimento le cartelle recapitate dall’Ufficio Postale di Bologna.
Nel dettaglio, la sentenza dell’11 giugno scorso del giudice di pace, Silvano Trane, poggia anzitutto sulla mancata notifica della contravvenzione, quindi sulla violazione delle norme sulle modalità di notifica dei verbali previste dal Codice della Strada, che stabiliscono che si possa eseguire attraverso i messi comunali o di un funzionario dell’amministrazione che ha accertato la violazione o a mezzo posta.
Nel pronunciamento il Giudice di Pace di Lecce, dopo aver rilevato dapprima come “l’ente resistente ha depositato l’originale del verbale di accertamento e contestazione, ancora imbustato, dal cui mancato pagamento è derivata la cartella di pagamento opposta ed avviso di ricevimento di plico raccomandato spedito dall’Ufficio postale di Bologna da soggetto ignoto” – ha poi aggiunto – si legge ancora nella sentenza – che “in assenza di specificazioni sulle modalità di notifica, il cui onere incombeva sull’ente – altro non può significare che sia stato notificato o da appartenente all’organo accertatore al di fuori del proprio ambito territoriale di competenza (il Comando di Polizia Municipale di Lecce – lo ricordiamo – esercita la sua autorità solo nell’ambito del territorio comunale) oppure, molto più verosimilmente, da parte di società privata a cui il Comune di Lecce ha appaltato il relativo servizio”.
Palazzo Carafa è stato condannato inoltre al pagamento delle spese processuali per € 373. Un pronunciamento, questo, che rischia di mandare in fumo una notevole quantità di sanzioni firmate dagli agenti agli ordini del Comandante Zacheo.
