SAN FOCA- Perché Tap esegue i lavori di carotaggio in pineta di sabato sera, al buio, e per di più durante la finale di Champions League? Se lo sono chiesto diversi cittadini che hanno sentito i macchinari in azione ed hanno visto strani movimenti lungo la litoranea che porta a S. Foca, in corrispondenza di lido S. Basilio.
Un’attività che è sembrata sospetta, appena ricevuta la notizia, anche al sindaco di Melendugno Marco Potì che alle 22 , insieme al capo ufficio tecnico Salvatore Petrachi e al vice sindaco Simone Dima ha deciso di constatare di persona.
Nella pineta nessun operaio al lavoro, ma le carote, la parte delle trivelle che penetra del terreno erano bagnate, segno che l’attività si era conclusa da poco. Ma Tap, è autorizzata a proseguire in questa attività? Si, ma solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione paesaggistica da parte della regione, attesa in questi giorni.
“In comune, dice Potì , non è arrivata. È possibile che a Tap si, ma devono dimostrarcelo. Anche se, in ogni caso, essa conteneva delle prescrizioni precise per la tutela del paesaggio, una pineta che rappresenta uno dei punti più suggestivi del litorale adriatico, con alberi, macchia mediterranea e fauna tipiche del nostro litorale.
Una di queste prescrizioni è l’obbligo per la società di introdurre le trivelle in pineta con un elicottero. Il macchinario deve essere portato a pezzi, calato dall’alto e montato sul posto, per impedire di farlo passare attraverso la vegetazione dove da sempre è precluso il passaggio anche alle auto. È accaduto tutto questo? Noi , dice il sindaco Potì, che commenta l’accaduto anche su Fb, non abbiamo avuto notizia di elicotteri in zona. Eppure la trivella era lì”.
Le operazioni di carotaggio, non cè dubbio, sono in corso. Ma sono autorizzate? La risposta la darà il comandante della forestale di lecce a cui Potì si è rivolto e che effettuerà a breve un controllo.
A stretto giro la replica di Tap: “Sarà completato domani mattina il sondaggio in corso in un fondo privato lungo il percorso futuro del gasdotto. Si tratta di uno dei quattro da effettuare in area sottoposta a vincolo paesaggistico, per i quali è stata rilasciata lo scorso 12 maggio regolare autorizzazione paesaggistica dalla dirigente del Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia; l’accesso al fondo è stato concordato con i proprietari ed è avvenuto attraverso la viabilità interpoderale. In precedenza, il 19 maggio scorso, TAP aveva sottoposto via Posta Elettronica Certificata (PEC), allo Sportello Unico del Comune di Melendugno, la Comunicazione di Inizio Lavori. Le attività erano state interrotte venerdì pomeriggio al termine della ordinaria giornata di lavoro”. Poi, dalla multinazionale la stoccata: “l’addetto della società incaricata di vigilare sul cantiere e sui macchinari, dopo gli atti vandalici verificatisi lo scorso mese di marzo, ha ricevuto, nella notte tra sabato e domenica, almeno un paio di “visite” da parte di persone certamente non autorizzate ad accedere nel fondo, che comunque si sono limitate (forse per la presenza del vigilante?) a scattare delle foto dei macchinari fermi. E’ intervenuto anche il sindaco del Comune di Melendugno, accompagnato da altri amministratori municipali, che ha chiesto al personale della vigilanza informazioni sulla natura dei lavori che, come esposto sopra, erano da 18 giorni in possesso della sua amministrazione. Foto e “informazioni”, con spregio del ridicolo, sono poi state pubblicate sui social network a testimonianza della pretestuosità e inconsistenza degli argomenti degli oppositori del progetto TAP”.
