LECCE – “No ai tagli indiscriminati al sistema giudiziario” è la voce unanime che si leva da più parti. A ribellarsi sono gli avvocati, i magistrati, ma anche la politica, con una raccolta firme organizzata dal gruppo consiliare di Io sud davanti al Tribunale di Lecce.
L’astensione è stata proclamata dall’Oua (l’organismo unitario dell’avvocatura) su tutto il territorio nazionale. A Lecce il Consiglio dell’ordine degli avvocati ha indetto un’assemblea, che si è tenuta nell’Aula Magna, al primo piano del Palazzo di viale De Pietro.
Ciò che si chiede al Governo è di sedersi a un tavolo per trovare la soluzione più opportuna. Tutti sono d’accordo sul fatto che il sistema giudiziario, così com’è non funziona, ma ritengono che gli imminenti tagli indiscriminati (33 tribunali, 37 procure e centinaia di sedi staccate e sedi del giudice di pace) non risolveranno il problema.
Si registrano però anche voci discordanti. Il Presidente della Corte d’Appello Mario Buffa, infatti, si dice favorevole ai tagli e ritiene che, se da una parte logisticamente non sarà facile affrontare la riforma nei Tribunali delle tre province salentine (solo a Leccesi riverserà il lavoro di ben 7 sedi staccate) , dall’altra la giustizia ne beneficerà. “Le sezioni staccate infatti – afferma Buffa – non funzionano bene ed assorbono molte risorse”.
A pagarne le conseguenze saranno i cittadini, rispondono gli avvocati. Centralizzare la giustizia significherà limitare l’accesso a chi ha i soldi necessari per poterne beneficiare. Ma anche la politica è scesa in campo contro questa riforma del sistema giudiziario che il governo Monti ha intenzione di operare nel giro di un paio di mesi, in attuazione della legge delega affidata dal Parlamento al governo Berlusconi nel settembre dello scorso anno, con l’impegno di relizzare le chiusure entro il 13 settembre prossimo.