BARI- “Vorrei un candidato più giovane ed i sondaggi non mi sembrano ottimi” così, più o meno, si sarebbe espresso Silvio Berlusconi. L’atmosfera non era ancora troppo tesa ma Vitali spinse e convinse l’ex cavaliere. Poi la cronaca politica e le continue polemiche e la scelta di Schittulli di andare avanti senza Forza Italia ma in alleanza con Fitto, Ncd, Fratelli d’Italia, nuovo Psi e tutti i movimenti con lui ufficialmente schierati.
Domattina, dal suo comitato, la probabile e definitiva rottura con il partito di Berlusconi. L’oncologo ribadisce: “Di aver avuto la disponibilità dell’europarlamentare a formare una lista aggiuntiva per dare più forza alla coalizione…mentre altrettanta disponibilità non ho riscontrato dalla dirigenza regionale e nazionale di Forza Italia nel presentare una lista fortemente competitiva che, oltre ai consiglieri uscenti, comprendesse i suoi esponenti elettoralmente più forti”.
Una posizione, questa, che sposa, senza se e senza ma , quanto rivendicato dal gruppo dei ricostruttori anche se, in una prima fase, il problema fosse legato unicamente alla riconferma di tutti gli uscenti per poi allargarsi, in seguito alla crescita delle polemiche, anche ad altri dirigenti ed amministratori dell’area fittiana. Per l’onorevole Paolo Sisto, la Puglia ed il centrodestra, non potrebbe consentirsi una spaccatura dopo dieci anni di governo Vendola, ed a bari città di Emiliano, tragico e tragici per tutti i pugliesi.
Se il centrosinistra si presenta con il volto dell’ex sindaco di Bari con la contrapposizione di Riccardo Rossi per “L’altra Puglia” con Tsipras e Rizzi per i comunisti, il centro destra vedrà protagonista, più che il tentativo di Schittulli, la disputa tra Berlusconi e Fitto , vera motivazione di una ricomposizione ormai compromessa malgrado il comunicato di ieri condiviso da Arcore e Vitali come mediazione sulle iniziali richieste dei ricostruttori.
