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I fittiani iniziano la battaglia per l’uso del simbolo, autoconvocazione di tutti i coordinamenti cittadini

CEGLIE MESSAPICA- “…L’assemblea comunale è inoltre convocata ogni volta che lo richieda almeno il 50% degli aventi diritto al voto. L’Assemblea Comunale elegge il Coordinatore Comunale e fino a 6 membri del Comitato Comunale con le modalità previste da apposito Regolamento…” Così l’articolo 33 dello Statuto di Forza Italia e da Ceglie Messapica parte la battaglia per l’uso del simbolo prima di adire alle vie legali. I fittiani sono, non solo pronti a scendere in prima persona, ma si mobilitano usando il regolamento del partito per esautorare le eventuali scelte verticistiche. Dalla loro, forse, anche il fatto che l’onorevole Vitali non sia più commissario ma ormai coordinatore. Se Berlusconi avesse confermato il ruolo datogli in prima battuta forse non sarebbe stato possibile appellarsi allo statuto visto il commissariamento che, 10 giorni fa, è stato invece tramutato in nuovo coordinamento.

La scalata e l’auto convocazione dei congressi cittadini ha inizio con “L’ultimo disastro politico di Luigi Vitali rispetto alla città di Ceglie Messapica”, dichiara il Parlamentare Nicola Ciracì, “dove lo stesso senza mai ascoltare il parlamentare del luogo, nessuno dei 5 consiglieri comunali di FI, il Club Forza Silvio e gli iscritti ha deciso in modo autoritario di   “regalare”il simbolo del nostro partito all’ attuale Sindaco NCD ribaltonista che lui stesso aveva espulso da FI due anni addietro.Unico obiettivo evidente di Vitali”continua Ciraci, ” è cacciare dal partito tutti coloro che militano dalla prima ora con coerenza assoluta”.

Il congresso nel comune brindisino sarà celebrato il prossimo 2 aprile e dal gruppo dei ricostruttori si fa sapere che ovunque ci sara l’auto convocazione dei congressi cittadini utilizzando, semplicemente, l’articolo 33 dello statuto. A richiedere l’assise di Ceglie, per eleggere segretario e coordinamento, le firme di tutti i consiglieri comunali, del 90% degli iscritti del partito e di tutti i dirigenti dei club e di forza Italia.

“Succederà così ovunque”, sentenzia Ciracì, ” nel rispetto delle regole e dello Statuto altrimenti non escludiamo azioni legali a tutela del nostro simbolo e del suo uso contro la volontà di tutta la base”.

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