Cronaca

Osapp, lettera della Polizia penitenziaria al Ministero: “Operatori stremati, carcere insicuro”

LECCE-Dopo vari tentativi di ottenere ascolto da parte delle istituzioni i sindacalisti dell’Osapp tornano ad alzare la voce. La situazione lavorativa è sempre più difficile e il personale è esiguo anche a Lecce. Con una lettera rivolta alle istituzioni, compresi i gruppi parlamentari e il ministero, il sindacato di polizia penitenziaria denuncia la situazione difficile e chiede che sia rimosso dall’incarico chi non presta ascolto. Le accuse dei sindacalisti sono rivolte al Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria Giuseppe MARTONE. “Alla invivibilità lavorativa, si aggiunge il mancato rispetto delle regole di equa e razionale gestione delle risorse economiche e di organico di igienicità degli ambienti di lavoro e di permanenza notturna, nell’inadeguatezza delle mense di servizio – spiega nella lettera il responsabile regionale osapp, Leo Beneducci – Registriamo l’assenza di qualsiasi pur timido tentativo di adottare correttivi rispetto alle molteplici segnalazioni che questa Organizzazione sindacale ha inoltrato”- A Lecce la sorveglianza dinamica è partita solo parzialmente: il personale è chiuso in gabbiotti di pochi metri quadrati, i mezzi sono insufficienti, mancano 250 unità, secondo il sindacato, quindi i nuclei di traduzione, cioè chi accompagna nei trasferimenti i detenuti, arriva a lavorare anche 14-15 ore. “Ma c’è di più – spiega il segretario provinciale Osapp Ruggiero Damato – gli autisti non hanno la polizza conducenti e, se fanno un incidente causato dalla stanchezza non sono coperti. Inoltre, il sistema di video sorveglianza, che era previsto. non è stato messo in atto: il carcere è insicuro”.

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