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Il boss pronto alla fuga? In tasca aveva 1.500 euro

SQUINZANO- In quella casa di Cellino S.Marco, Sergio Notaro, 54 anni ritenuto un boss pericoloso attivo a Squinzano ci stava da giorni. Era solo, evitava qualsiasi contatto con l’esterno. I vicini di casa pensavano che quella villetta in via madonna dell’alto fosse disabitata.

Durante l’operazione  “Vortice Deja ‘vu” dei carabinieri eseguita due settimane fa, l’11 novembre era riuscito a scappare attraverso i tetti. Ma da quel momento i carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce al comando del capitano Biagio Marro, che avevano il compito di catturarlo, gli sono stati con il fiato sul collo. Pedinamenti, servizi di osservazione, notte e giorno, durate 3 settimane, e alla fine nel pomeriggio di lunedì il blitz .

Ogni possibile via di fuga era monitorata. I carabinieri hanno bussato alla porta e lui, dopo essere stato in silenzio per un può , non ha potuto far altro che aprire e arrendersi.  Con se aveva pochissime cose, niente computer, ne telefoni, ma il denaro sì: 1500 euro per vivere e chissà , per preparare una fuga altrove.

Ora all’appello mancano di persone: i fratelli Pellegrino, che si sa, sono fuori dai confini, Alessio Fortunato e Cedric Cyrill Savary. Sergio Notaro è ritenuto il capo del clan affiliato a DE TOMMASI, sicuramente un personaggio chiave dell’intera inchiesta . Su di lui pendono i reati di estorsioni, usura, associazione a delinquere .

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