Cronaca

“Da segregata nella casa famiglia a scomparsa”: il caso di complica

LECCE- Poco più di un mese fa, ai nostri microfoni, l’avvocato Gabriella Cassano ci parlò di quello che per lei era il caso di una “ragazza segregata nella casa-famiglia”. Oggi ci annuncia di aver presentato ai carabinieri una denuncia di scomparsa di quella ragazza, che non risulterebbe più essere ospite dell’istituto del sud Salento in cui era fino a poco tempo fa.

È il caso della giovane, figlia di ragazza madre, che ha scoperto solo due anni fa, a 20 anni, il nome di suo padre. Padre che ha manifestato la volontà di riconoscere la figlia. Padre che, però, al momento è solo presunto. Per accertare la parentela è necessario il test del dna, fattibile con il semplice prelievo di un po’ di saliva dai due soggetti e per il quale c’è stato l’ok da parte del giudice tutelare, il 20 marzo del 2013.

Prelievo, però, che alla ragazza non è stato ancora fatto. Ecco la pec, la posta certificata, con la quale l’avvocato Cassano, che rappresenta il presunto padre -il sig. Luigi Garofalo- dà all’amministratrice di sostegno nominata per la ragazza dal Tribunale, una serie di date disponibili per effettuare il prelievo. Nessun riscontro sarebbe arrivato ed è per questo che la Cassano ha sollecitato con un’altra pec.

E, nel frattempo, in questi anni a Garofalo non è mai stato possibile incontrare la ragazza, nè sentirla per telefono.
Da qui le denunce e l’udienza preliminare svoltasi a fine settembre.

Ora questa complicata vicenda si arricchisce di un nuovo particolare: la ragazza sembra svanita nel nulla ed il suo cellulare risulta “disabilitato a ricevere chiamate”. Da qui, la denuncia per scomparsa.

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