LECCE- E’ scappato dopo aver preso a ceffoni il primario del reparto di Neuroradiologia del Vito Fazzi di Lecce, che ha dovuto ricorrere alle cure dei colleghi del Pronto Soccorso. Ancora un volta si solleva il problema della sicurezza dei medici come evidenziato da sanitasalento.net nel denunciare quest’ultimo episodio di violenza dopo essersi recato nel reparto guidato dal dottor Lupo per chiedere di potersi sottoporre ad una risonanza magnetica per un forte mal di testa.
Il medico però avrebbe risposto che la procedura corretta era quella di rivolgersi prima al pronto soccorso, che avrebbe poi fatto richiesta al reparto di una eventuale tac. La risposta del primario, pero, non ha soddisfatto il paziente che ha insistito ad aver una risonanza e quando il dottor Lupo ha spiegato che l’esame poteva eseguirlo dietro pagamento, l’uomo é andato su tutte le furie e ha preso a schiaffi il medico, costringendolo a rivolgersi poi al pronto soccorso. Questa è la denuncia emersa sul sito sanitasalento.net che evidenzia uno stato di insufficiente sicurezza negli ospedali.
A monte di questi episodi aggressivi verso i medici, non c’è solo un’eventuale inefficienza del sistema sanitario non sempre in grado di dare risposte tempestive, ma c’è anche e soprattutto una disinformazione su come effettivamente funzionano i servizi. La normativa non prevede che un cittadino possa entrare direttamente in un reparto per chiedere una prestazione, occorre che siano i medici del pronto soccorso a stabilire se l’utente deve ricorrere alle cure ospedaliere oppure no. Inoltre il fatto che una prestazione a pagamento venga eseguita in tempi rapidi, e invece in tempi lunghi se fatta gratuitamente in ospedale, non significa necessariamente che ci sia un “imbroglio” verso il cittadino. Ci sono infatti due modalità diverse per avere la prestazione medica: tramite servizi dell’Asl gratuiti, e tramite prenotazione privata in intramoenia.
Dietro la reazione violenta di alcuni pazienti, c’è anche un altro problema che è quella della vigilanza insufficiente.
L’uomo che ha preso a schiaffi il primario di Neuroradiologia, non é stato identificato, perché ha immediatamente lasciato l’ospedale, né c’era qualcuno a fermarlo. A peggiorare la situazione, le difficoltà in cui si trovano a lavorare i vigilantes costretti dalla ditta appaltatrice, a lavorare poche ore in part time, quando i contratti dovrebbero essere a tempo pieno.
Per questo e per i mancati stipendi, il personale sciopererà il 3 novembre prossimo, ma intanto negli ospedali restano ampie fasce orarie in cui chiunque può entrare e uscire dall’ospedale senza alcun controllo.