Cronaca

Vertenza Mps, i dipendenti ricorrono al Giudice del lavoro

LECCE- I lavoratori Mps cominciano la battaglia legale: depositato il ricorso al tribunale di Lecce contro le esternalizzazioni. Il piano industriale di Monte dei Paschi penalizza il Salento perché colloca fuori dall’azienda principale ben 180 dipendenti leccesi su 1064 in tutta Italia. Mps, a gennaio 2014, ha ceduto infatti, senza alcuna garanzia – come sottolineano i sindacati – a differenza di altri operatori Bancari come Unicredit, ad una nuova società di servizi FRUENDO SRL tutta una serie di attività. “In realtà Banca Monte dei Paschi non ha esternalizzato delle attività, ma ha spinto fuori dal perimetro bancario 1083 lavoratori ben identificati: così lavoratori che svolgevano la medesima attività insieme ad altri colleghi sono finiti uno per uno per essere esternalizzati – spiegano i sindacati. Solo a Lecce l’operazione ha interessato oltre 180 lavoratori che, a causa dell’età media piuttosto bassa (circa 46 anni), sono i più esposti al rischio licenziamento definitivo”. Nella vicenda Mps si è verificata una spaccatura tra sindacato e lavoratori, perché i dipendenti non hanno voluto aderire all’accordo sancendo il loro niet attraverso un voto espresso nelle assemblee: l’accordo di Siena, che non è stato firmato da Cgil e da Dircredito, è considerato dai lavoratori un salto nel buio.

“Risulta evidente che la nuova società Fruendo srl non sia in condizione di offrire alcuna certezza per il futuro – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – . Non si è mai parlato di piano industriale, ma semplicemente di taglio dei costi operato solo sul personale a discapito dei 1083 lavoratori sacrificati per permettere alla banca di ottenere dei vantaggi solo figurativi di bilancio per l’anno in corso. Figurativi perché se da una parte si attualizza il taglio dei costi per il suo totale, dall’altra si spalma per i 15 anni futuri il costo del servizio che si intende esternalizzare”.

I dipendenti si chiedono come sia possibile che Mps ceda le attività ed i lavoratori che le svolgono, ad una nuova società che promette di fornire a Bmps le stesse attività con lo stesso personale dietro il pagamento di un canone ben più basso del costo del personale stesso che ha preso in carico con l’esternalizzazione. “Se si aggiunge che le due società interessate all’accordo sono Bassilichi (azienda con meno di duemila lavoratori attualmente in agitazione, dei quali diversi in cassa integrazione, solidarietà e riduzione orario di lavoro) e Accenture (soggetto spesso interessato da esternalizzazioni con l’obiettivo di licenziare, vedi l’azienda Tess), la situazione dei nostri 182 lavoratori appare grave”- tuonano dalla Cgil

Venerdì, solo a Lecce, la quasi totalità dei lavoratori colpiti dal piano di esternalizzazioni ha depositato il ricorso presso il Tribunale di Lecce, con gli avvocati: Licci,Spano (Lecce), Bolognesi (Roma), Cirillo (Napoli), pronti a portare avanti la battaglia legale per il riconoscimento del danno e torto subito.

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