TARANTO- Sono 1300 immigrati tra donne uomini e bambini. Tanti bambini. E anche molto piccoli. Per lo più siriani e sudanesi, sono sbarcati al porto mercantile di Taranto. Ci sono anche anziani, donne incinte, alcuni feriti e altri affetti da scabbia.
Sfiniti da un viaggio lungo l’intera notte, sulla nave Etna, partita dal porto di Pozzallo nel ragusano in Sicilia. Hanno rischiato le insidie del mare e di un viaggio della speranza, già segnato da tre morti, nella tratta precedente, che li aveva portati sulle coste sicule. 3 uomini per un incidente sono annegati.
I sopravvissuti a quel viaggio sono ora tra i 1300 immigrati, raccolti dagli uomini della marina militare, impegnati nell’Operazione Mare Nostrum. Operazione, ultimamente, tanto discussa dalla politica e, per la quale, il ministro alla difesa Roberta Pinotti preme perchè siano stanziate nuove risorse, per far fronte al meglio all’emergenza.
Taranto attendeva lo sbarco, e si è provveduto all’ allestimento di centri accoglienza per il primo soccorso. Saranno poi smistati, gli immigrati, in diverse strutture tra scuole e palestre. Massima attenzione è per i bambini, davvero tantissimi, anche neonati. Colpisce, come un raggio di luce al buio, il saluto di una bimba che saluta chi la accoglie, con tanto di sorriso, quasi a ringraziare. Quasi a dire, ricordando il finale de “La vita è bella di Benigni”: dopo tanto dolore…”Abbiamo vinto!”