TARANTO- Non ne poteva più di quei chili di troppo. Voleva dimagrire. A tutti i costi. Tant’è che ha deciso di partire da Taranto alla volta di Pavia, per sottoporsi ad un intervento chirurgico che le avrebbe permesso di ritornare, pian piano, al suo peso forma. Qualcosa però purtroppo è andata storta. E l’ ossessione del peso si è trasformata in tragedia.
Se n’è andata cosi Santa d’Amico, 40enne tarantina. Era la metà di maggio quando ha deciso, parlandone con i suoi familiari, di sottoporsi all’operazione di bypass gastrico. La 40enne sognava un’altra vita, in un corpo nuovo, e invece è sopraggiunta la morte. Tutto da chiarire ancora, e la procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, con avviso di garanzia per 2 medici: Carlo Vassallo, il chirurgo della Clinica Città di Pavia che il 18 maggio ha eseguito l’intervento. E Silvia Paiardi, medico di turno al pronto soccorso del Policlinico San Matteo, dove la 40enne si è presentata la sera del 28 maggio scorso, a 10 giorni dall’intervento , con forti dolori addominali e febbre.
Un controllo, una radiografia, e poi la decisione di dimettere la donna. Poche ore dopo però, nell’oratorio sacra famiglia dove la 40enne soggiornava con il marito e la cognata, la donna si è sentita male. È stata chiamata un’ambulanza, ma all’ arrivo dei medici era già giunto l arresto cardiaco.
Un’infezione post operatoria e la presenza di una trombosi venosa è quanto riscontrato dal medico legale dopo l’ autopsia. Ma si attendono ulteriori risultati prima di poter affermare con certezza che esiste un nesso tra il decesso e quell’intervento. Un ‘operazione prospettata come semplice, ma che potrebbe aver tolto la vita ad una donna di 40 anni, madre di un figlio di 18 che come gli altri familiari vuole la verità.
