BRINDISI- Dopo gli arresti del 12 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sulla Asl di Brindisi, ieri il tribunale del Riesame di Lecce ha disposto i domiciliari per Vincenzo Corso. Il capo dell’area tecnica, ritenuto la figura centrale del sistema corruttivo nella sanità locale, sarà monitorato tramite il braccialetto elettronico.
A novembre, il tribunale del Riesame aveva stabilito che Corso doveva rimanere in carcere. Il 25 marzo, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla difesa, rinviando tutto nuovamente al Riesame. Corso, infatti, essendo stato sospeso dal servizio, non può reiterare il reato.
Assieme a lui, nella bufera Sanitopoli sono stati arrestate altre 21 persone, tra imprenditori e dipendenti della Asl, mentre sono indagate in totale 133 persone.