CronacaPolitica

Scalo merci Surbo, Gabellone: “Può essere il binario giusto”

LECCE- “Il Salento cerca un << binario >> per far correre il suo futuro: anche questo può essere quello giusto!”. Lo dice il presidente della provincia di Lecce Antonio Gabellone sullo scalo merci di Surbo. “Bisogna passare all’azione”. Non ha dubbi il numero uno di Palazzo dei Celestini, che sposa immediatamente la richiesta fatta da confindustria per riaprire lo scalo surbino e riattivare il nodo commerciale e di trasporto merci.
Richiesta formalizzata con una lettera al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ed alla Regione, denunciando il fatto di essersi scontrata con la mancata collaborazione delle Ferrovie dello Stato. Confindustria si è proposta come capofila di una aggregazione di imprese, per gestire e rilanciare l’infrastruttura in questione, ed ha avanzato concrete proposte contrattuali. Ma F.S. SpA ha comunicato la propria indisponibilità.

“Il nodo di Surbo è consegnato al dimenticatoio, un vero peccato per le potenzialità di una struttura tra le più grandi di Puglia” gli fa eco Gabellone. “Raccolgo con favore questa importante e responsabile proposta, fatta con criterio e progettualità dagli industriali, accanto ai quali la Provincia di Lecce è pronta a schierarsi per chiedere a Ferrovie dello Stato e al Ministero dei Trasporti un immediato coinvolgimento nella gestione dello Scalo. Per questo la Provincia di Lecce prenderà l’iniziativa di sentire le rappresentanze di categoria degli industriali per approfondire la materia e immediatamente passare all’azione””.

Articoli correlati

Violenta discussione in strada con la compagna, napoletano in carcere

Redazione

Santa Teresa, tagli confermati: sindacati sul piede di guerra

Redazione

Fitto apre il fuoco amico sulla nomina di Toti e il Cavaliere ci ripensa: “No a coordinatore unico”

Redazione

Fienile in fiamme, danni ingenti

Redazione

Manifesti funebri annunciano la morte di un impiegato comunale ma lui è vivo: è giallo

Redazione

Ilva, operai di nuovo in strada: “Disposti a tutto per non fermare la fabbrica”

Redazione