FRANCAVILLA- Oltre due mesi. Tanto è passato da quando, lo scorso dicembre, Telerama diede notizia del blackout presso la Fiera dell’ascensione di Francavilla Fontana. Nessun guasto tecnico perché l’assenza di luce, ormai cronica, è motivata con una sola parola: morosità.
Quella nei confronti dell’Enel che, dopo qualche bolletta non pagata e diversi solleciti indirizzati alla gestione dell’ente, ha tagliato la luce e messo fuori gioco, quindi, il contatore. E se le primarie del Centrosinistra, la scorsa domenica, si sono potute svolgere regolarmente, è solo grazie al gruppo elettrogeno che, in questi giorni, sta fornendo elettricità al Luna Park di Carnevale, ospitato proprio nel cortile della bistrattata Fiera.
Ora, appare pacifico che la situazione è oltre il labile confine del ridicolo. Non si tratta, infatti, di un ente privato, ma pubblico. I soci fondatori sono, infatti, la Regione Puglia, la Provincia di Brindisi, il Comune di Francavilla Fontana e la Camera di Commercio.
E nel corso dei decenni, notevoli sono stati gli sforzi, specialmente di natura economica, messi in campo dalla “proprietà”. Ovvero, i contribuenti. Sforzi in gran parte disattesi. La crisi tra le mura del vetusto e sgarrupato stabile di piazzale Matteotti si vede, si sente, si tocca. Tra luce staccata, intonaco cadente e bagni sporchi. Non è un caso che il governo Monti abbia inserito l’Ente Fiera dell’Ascensione nella lista dei 500 enti inutili da tagliare. Non è un caso, neppure, che pur più volte richiesto, del bilancio della Fiera non ci sia al momento alcuna traccia.
Non è un caso, infine, che l’Ente, ritenuto inutile ormai dagli stessi soci fondatori, continui a sopravvivere in stile zombie all’interno di una battaglia legale tra la gestione guidata dal commissario Donato De Carolis e la società Modenese Le Pagode eventi, invitata a sloggiare nonostante un contratto di consulenza con scadenza naturale a fine anno. Nel mezzo, richieste di risarcimento e pagamenti da ambo le parti.
Nel mezzo, le primarie del centrosinistra che si svolgono grazie al Tagadà, al Rodeo o all’autoscontro. Ecco la figura ideale. L’Ente Fiera dell’ascensione di Francavilla sembra la vittima di un incidente frontale tra un camion chiamato denaro pubblico e una vecchia 500 prossima alla rottamazione con a bordo tonnellate di incompetenza. Perché quando la strada è buia, senza luce, occorre quantomeno maggiore prudenza alla guida di un catorcio.