Cronaca

Morosità inquilini Iacp, le associazioni chiedono tavolo urgente col prefetto

LECCE- Un tavolo urgente con il prefetto, prima che sia troppo tardi e la situazione precipiti nelle palazzine Iacp di Lecce, che stanno per cadere nell’emergenza del taglio dei servizi essenziali come acqua e luce. Lo aveva già chiesto l’avv. Carlo Mignone del Sunia -il sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari- ed ora lo chiedono con forza anche le associazioni degli amministratori.

ANACI, ANAIP, ANAPI, UNAI rivolgono un appello pressante agli enti preposti per affrontare l’emergenza morosità nelle Autogestioni e negli alloggi di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari.

La morosità è quella di alcuni inquilini -molti abusivi- che hanno occupato alloggi che non spettavano loro. Al riguardo c’è una diversa lettura della legge, tra IACP e SUNIA. La legge è la numero 54 del 2004, che introduce e regolamenta le autogestioni e prevede che siano gli amministratori ad occuparsi dei pagamenti di bollette e quant’altro. Fino a due anni fa, i debiti degli inquilini morosi venivano anticipati dagli amministratori, che poi venivano rimborsato dall’Iacp.

“Ma da due anni” -dicono dal Sunia- “non accade più. Le risorse degli amministratori sono venute meno e quindi si va incontro al collasso”. ma secondo il coordinatore generale dell’Iacp Sandra Zappatore, invece, quelle somme non sarebbero dovute. L’istituto deve occuparsi dell’assicurazione degli stabili, del compenso degli amministratori e di tutto ciò che rientra nelle competenze del proprietario degli immobili. Non dovrebbe quindi utilizzare il denaro pubblico per coprire i debiti di chi non vuole -o in alcuni casi non può- pagare.

Ad oggi alcuni servizi sono stati già bloccati e sarà una reazione a catena.  Gli amministratori sono ormai allo stremo. “Restiamo in attesa di una convocazione urgente da parte del prefetto – dicono – Altrimenti inviteremo i nostri associati ad adottare le iniziative che riterranno più opportune nelle sedi competenti per il recupero coattivo delle somme dovute e, contestualmente, a rinunciare, in massa, a tutti gli incarichi conferiti dall’ente proprietario”.

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